Presentazione Blog

L’azione del nodo saviglianese del movimento nazionale “Stop al consumo di territorio” si fonda sulla convinzione che sia necessario adottare nuove strategie economiche e nuovi stili di vita improntati alla “decrescita”.

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Ecco ciò che puoi trovare nel blog:

Manifesto saviglianese

La nostra proposta per non consumare più il suolo agricolo saviglianese

Censimento del cemento: la campagna nazionale di salviamo il paesaggio

Si al fotovoltaico ma non su terreni liberi

Le nostre iniziative

Nuovi stili di vita a Savigliano

Fotografie del territorio

Appuntamenti 

Mostra: Savigliano: dal Maira al Varaita?

Mostra: il Piano Regolatore Generale: com’è, come potrebbe essere

Le ragioni del nostro agire: uno spazio per pensare e discutere

Le ragioni del nostro agire: materiali per pensare e discutere

Comitato due Sì per l’acqua bene comune

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Costruiamo il nuovo ospedale di Savigliano su un’area già cementificata!

Clicca qui per firmare anche tu la petizione !

In previsione del necessario adeguamento delle strutture sanitarie del quadrante Nord-Ovest della provincia di Cuneo (Fossano, Saluzzo, Savigliano), la presente petizione chiede alla Regione Piemonte, a cui compete la gestione delle strutture sanitarie che: tale adeguamento venga realizzato senza procedere alla cementificazione di suolo agricolo le strutture attualmente esistenti vengano riutilizzate al fine di evitare lo spreco di materiale edilizio e che, viste le proposte elaborate dai sindaci del territorio e inviate all’Assessore Regionale alla Sanità a marzo 2021(vedi qui), si dia priorità assoluta, nella valutazione delle alternative prospettate dai sindaci, all’opzione che prevede il riutilizzo degli edifici esistenti e la loro eventuale implementazione senza procedere alla
cementificazione di suolo agricolo.
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Ancora una colata di cemento sul suolo di Via Alba?

La soddisfazione con cui il sindaco Giulio Ambroggio ha accolto l’avvio della cementificazione di una nuova area del territorio saviglianese è sicuramente anacronistica ed è, contemporaneamente, la dimostrazione più evidente dell’incapacità delle forze che ormai da quasi trent’anni amministrano la nostra città di porsi alla guida di quei processi, ormai urgentemente necessari, se vogliamo offrire una possibilità di vita alle generazioni del nuovo millennio, ovvero alle generazioni che sono già tra noi (i decenni 2030-50 sono considerati, per molti indici, gli anni in cui, se non ci saranno sostanziali modifiche nei nostri stili di vita, compreso il consumo di territorio, il nostro pianeta collasserà).
Un susseguirsi di giunte, a guida di quelle forze che si considerano progressiste (!), che è andata sempre nella stessa direzione è che ha finito, a occhio e croce, per raddoppiare quella che era l’area urbanizzata all’inizio
degli anni novanta del Novecento, a fronte di un aumento della popolazione che si aggira, grosso modo, sul 10%. È sufficiente, per rendersi conto della cosa, considerare che fino ad allora la città era ancora ampiamente contenuta tra il Maira e il Mellea e dalla linea ferroviaria per Saluzzo e il cimitero distava dalla città un kilometro abbondante.
Il modello di queste forze è stato, ovunque esse abbiano governato, quello del cemento come volano dell’economia, come dimostrano le stesse dichiarazioni del Sindaco, riportate dai giornali, il quale “spera” che le attività portino occupazione, ignorando che ormai, non solo le attività produttive, ma anche quelle commerciali sono sempre più sovente automatizzate (osserviamo, di sfuggita, che sarebbe logico aspettarsi che fosse possibile non “sperare”, ma quantificare esattamente e dettagliatamente tali dati).
Ci sarebbe, inoltre, molto da ridire sugli stile di vita veicolati dai centri commerciale per quel che riguarda il tipo di consumi e di relazioni sociali (consigliamo al nostro Sindaco almeno la lettura di M. Augè, l’antropologo francese).
L’urgenza di cambiare tale modello non è più solo una richiesta di associazioni ambientaliste, ma è stata fatta propria da organismi internazionali e da organi istituzionali che hanno, a più riprese, evidenziato la necessità di ridurre a zero il consumo di suolo agricolo.
L’urgenza è, a nostro parere, ben sottolineata dal fatto che i 20 ettari che “finalmente” stiamo cominciando a edificare sottrarranno, praticamente per un millennio, un’area che avrebbe potuto, stando agli attuali standard, nutrire per un anno 80 persone.
Come associazione abbiamo a più riprese richiesto che l’intera area venisse ritrasformata in area agricola, cosa a cui i nostri amministratori non si sono mai degnati di rispondere in modo ufficiale, tanto meno quando abbiamo loro dimostrato, con ampia documentazione, che ciò era giuridicamente possibile.
Chiediamo ancora una volta che questo avvenga per i lotti per cui non sono ancora stati presentati progetti o, usufruendo di finanziamenti europei, che tale area sia trasformata in un bosco che funga da polmone verde per la città. Suggeriamo, inoltre, alla nostra amministrazione di procedere a un censimento dei capannoni e delle aree attualmente inutilizzate presenti nelle zone già cementificate.
Sarebbero queste le prime iniziative, da attuare urgentemente, per avviare nel nostro territorio quel processo che consenta ai bambini che circolano tra noi di avere risorse per vivere una vita dignitosa.

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Lettera ai consiglieri comunali sulla mozione per l’arresto del consumo di suolo : non ci saranno modifiche !

In relazione alla mozione “PER L’ARRESTO DEL CONSUMO DI SUOLO E PER IL RIUSO DEI SUOLI URBANIZZATI” presentata dal consigliere Antonello Portera e discussa dal Consiglio Comunale nella seduta di Giovedì 27 febbraio 2020, i sottoscrittori della lettera ai consiglieri comunali per la richiesta di presentazione della mozione, confermano quanto già espresso dal consigliere Portera in quella sede, ovvero l’impossibilità di condividere le modifiche proposta dalla consigliera Vilma Bressi in quanto:

  • il fare riferimento non solo alla proposta di legge del Forum” Salviamo il paesaggio”, ma a tutte quelle presentate, implica il venir meno della centralità di ciò che caratterizza la proposta di legge elaborata dal Forum rispetto a tutte le altre: l’indicazione, come principio fondamentale del governo del territorio, del divieto dell’adozione o dell’approvazione di nuovi strumenti urbanistici o varianti che prevedano un nuovo consumo di suolo.
  • la riduzione degli impegni di Sindaco e Giunta a un generico richiamo ai concetti di “consumo netto tendente a zero e della rigenerazione urbana”, attenua in modo troppo marcato la nostra proposta che riportava: “Il Consiglio Comunale, e la Giunta Comunale si impegnano ad assumere come quadro di coerenze e indirizzi politico-programmatici le finalità, gli obiettivi e le disposizioni contenute nel DdL in oggetto (la proposta di Salviamo il paesaggio) all’atto della revisione del proprio strumento urbanistico comunale, anche in carenza della vigenza di legge, ponendo particolare attenzione alla pianificazione delle aree di proprietà pubblica.”

Entrambe le nostre riserve risultano motivate dall’urgenza di porre fine al consumo del terreno agricolo come riconosciuto anche da Organi dello Stato quali la Corte dei Conti e l’ISPRA.

Restiamo disponibile per l’incontro con il nostro comitato, proposto dalla consigliera Bressi e accettato dal Sindaco nel corso della seduta di Giovedì 27 febbraio 2020, per presentare proposte in merito alla futura revisione dello strumento urbanistico.

In attesa di stabilire data e modalità dell’incontro, porgiamo distinti saluti.

Alberto Allasia, Alice Allasia, Maria Grazia Allasia, Alessandro Astegiano, Giovanni Badino, Luigi Bertero, Luigi Botta, Vilma Botta, Beppe Brunod, Guido Chiesa, Anna Maria Fallo, Luca Fatta, Anna Fiorito, Pieraldo Fiorito, Sara Fiorito, Maria Fissore, Davide Gozzellino, Paola Gulino, Fabrizia Mantovani, Andrea Moriondo, Matteo Morra, Andrea Orusa, Michela Parrotta, Romana Rimondotti, Marta Saglietti, Roberta Saglietti, Davide Spalla, Caterina Stuardi, Margherita Surace, Caterina Surace, Rosaria Surace

Per info sulla proposta di legge:
http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/la-nostra-proposta-di-legge/

Per info Deliberazione Corte dei Conti:
https://www.corteconti.it/Download?id=1588e2fb-c42f-48a2-93cd-ef9dc49ddcfa

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La proposta di legge per l’arresto del consumo di suolo verrà discussa a Savigliano

La nostra richiesta di presentare, alla discussione del Consiglio comunale, la mozione che impegni il Comune a porre in atto azioni e iniziative a sostegno della Proposta di Legge scritta dal Forum Salviamo il Paesaggio e da Pro Natura, contenente norme per l’arresto del consumo di suolo e per il riuso dei suoli urbanizzati, è stata accolta. Infatti il capo gruppo dei consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, Antonello Portera l’ha fatta propria e la sua discussione avverrà GIOVEDÌ 27 FEBBRAIO.

Ringraziando l’avvocato Portera, ricordiamo che si tratta dell’unica Proposta di legge che si propone di arrestare il consumo di suolo e, contemporaneamente, orientare al riuso dei suoli urbanizzati, tutelando il nostro fragile ecosistema e indirizzando il rilancio del comparto edile, e che abbiamo inoltre richiesto di assumere tale Proposta di legge come quadro di riferimento per le scelte della politica urbanistica e della gestione del territorio comunale.

Per rendersi conto dell’urgenza dell’approvazione di tale legge, riteniamo che sia sufficiente fare un giro nella periferia della nostra città per constatare la continua apertura di nuovi cantieri o in città per verificare il numero di appartamenti in vendita o non utilizzati. I tre esempi più significativi sono sicuramente l’area della Vernetta 2, a destra della seconda rotonda sulla strada per Saluzzo, 10 ettari di fertile suolo agricolo, l’equivalente per soddisfare i bisogni annuali di 5 uomini, o l’intera area compresa tra la zona fieristica e la circonvallazione per Marene, altri 10 ettari circa, anch’essa urbanizzabile o, ancora, se preferite vedere capannoni in costruzione da almeno dieci anni e non utilizzati, nella zona della St. Gobain.

Che non si tratti di una preoccupazione di pochi ambientalisti o di nostalgici di un passato ormai andato lo dimostra l’intervento della Corte dei Conti, uno degli organi previsti dalla Costituzione tra i cui compiti vi è la tutela dell’interesse pubblico, che ha espresso un forte invito a Stato e Governo affinché producano “norme e azioni di radicale contenimento del consumo di suolo”. Forse rende ancora più chiara la nostra miopia, il non voler prendere atto che stiamo consumando il suolo agricolo a un ritmo folle: 15 ettari (150.000 mq) al giorno, ovvero l’equivalente, grosso modo, di tre piazze Santarosa OGNI ORA (Rapporto Ispra-Snpa sul “Consumo di Suolo in Italia 2018”). Dati che dovrebbero creare un allarme pari a quello che negli ultimi mesi si sta diffondendo per i cambiamenti climatici, entrambi segni evidenti della necessità, ormai non più rimandabile, di cambiare i nostri stili di vita personali e collettivi.

Avremmo volentieri richiesto a tutti coloro che credono all’urgenza del voltare pagina di assistere alla discussione che avverrà nell’aula del Consiglio comunale, però il consiglio si terrà a porte chiuse, per via dell’emergenza sanitaria, e quindi non ci sarà modo di parteciparvi.
Ma poiché in tale occasione si capirà quale futuro hanno in mente per la nostra città i nostri rappresentanti e i nostri amministratori, non ci resta che tenervi informati, cosa che ci ripromettiamo di fare puntualmente.

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Legge nazionale consumo di suolo: la risposta Saviglianese a sostegno della proposta di Salviamo il Paesaggio !

Aderendo a un’iniziativa promossa dal Forum Salviamo il Paesaggio e da Pro Natura abbiamo, in quanto cittadini sensibili ai problemi ambientali, sottoposto ai consiglieri comunali una mozione che impegni il Comune a porre in atto azioni e iniziative a sostegno della Proposta di Legge scritta, nel febbraio 2018, da 75 esperti multidisciplinari del Forum e presentata alla Camera e al Senato dal Movimento 5 Stelle, contenente norme per l’arresto del consumo di suolo e per il riuso dei suoli urbanizzati.

Si tratta dell’unica Proposta di legge che si propone di arrestare il consumo di suolo e, contemporaneamente, orientare al riuso dei suoli urbanizzati, tutelando il nostro fragile ecosistema e indirizzando il rilancio del comparto edile.

Abbiamo inoltre richiesto di assumere tale Proposta di legge come quadro di riferimento per le scelte della politica urbanistica e della gestione del territorio comunale.

Una richiesta tanto più legittima ora che anche la Corte dei Conti, uno degli organi previsti dalla Costituzione tra i cui compiti vi è la tutela dell’interesse pubblico, ha espresso un forte invito a Stato e Governo a produrre “norme e azioni di radicale contenimento del consumo di suolo”. Inoltre, ha rilevato che il peggioramento dei fenomeni di dissesto idrogeologico rappresenta per il nostro Paese un forte impegno finanziario ogni anno e che il consumo di suolo non deve superare la crescita demografico.

Questo pronunciamento, si aggiunge ai dati di allarme da anni indicati dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale e da innumerevoli voci accademiche e della ricerca e rendono sempre più palese quanto richiesto a gran voce dalla cittadinanza attiva.

Anche l’ONU, nei documenti di preparazione per il vertice sulla biodiversità che si svolgerà il prossimo ottobre in Cina, ha sottolineata che per salvaguardare la vita sulla terra e per contrastare la crisi climatica occorre, tra l’altro, prendere urgentemente provvedimenti per la difesa e il ripristino del suolo che rappresenta sicuramente una dei fattori essenziali per poter garantire la possibilità di vivere per le generazioni future.

Con la nostra iniziativa speriamo di promuovere un dibattito all’interno delle istituzioni comunali che sono coinvolte direttamente nelle tematiche della gestione del suolo e dalle cui scelte di indirizzo e provvedimenti dipende il suo spreco o la sua tutela e valorizzazione. La prossima mossa ora spetta ai consiglieri comunali a cui abbiamo chiesto di presentare la mozione alla discussione del Consiglio comunale.

Per informazioni sulla proposta di legge: http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/la-nostra-proposta-di-legge/,

e per la Deliberazione Corte dei Conti: https://www.corteconti.it/Download?id=1588e2fb-c42f-48a2-93cd-ef9dc49ddcfa

Alberto Allasia, Alice Allasia, Maria Grazia Allasia, Alessandro Astegiano, Giovanni Badino, Luigi Bertero, Luigi Botta, Vilma Botta, Beppe Brunod, Guido Chiesa, Anna Maria Fallo, Luca Fatta, Anna Fiorito, Pieraldo Fiorito, Sara Fiorito, Maria Fissore, Davide Gozzellino, Paola Gulino, Fabrizia Mantovani, Dario Milano, Andrea Moriondo, Matteo Morra, Andrea Orusa, Michela Parrotta, Romana Rimondotti, Marta Saglietti, Roberta Saglietti, Davide Spalla, Caterina Stuardi, Margherita Surace, Caterina Surace, Rosaria Surace

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Riccardo Petrella, l’utopia come alternativa per il divenire

All’interno del meraviglioso Monastero del Bene Comune di Sezano, luogo di pace, di accoglienza e  di rispetto, abbiamo avuto l’occasione d’incontrare e d’intervistare l’economista politico Riccardo Petrella. Tra gli argomenti trattati quello dei beni comuni, del valore della conoscenza e quello dell’utopia, che vestita di una nuova accezione del termine, può farsi traino verso la costruzione di un nuovo divenire.

Ascoltate le stimolanti argomentazioni di Riccardo Petrella raccolte nella video intervista qui di seguito

CLICCA QUI PER GUARDARE L’INTERVISTA!

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Referendum No Triv: non è che l’inizio

Due promotrici e organizzatrici dello straordinario lavoro compiuto delle persone che si sono impegnate nella grande battaglia contro il consumismo energetico e a difesa dei patrimoni  e delle risorse comuni sottolineano i risultati positivi raggiunti al di là del dato registrato dalle urne. 

La sconfitta di Renzi:
aver cercato di mortificare la democrazia,
piegato l’informazione, favorito interessi privati e illeciti facendosene un vanto

La vittoria dei “comitatini ambientalisti”:
aver vinto a tavolino 3 su 6 referendum proposti,
aver dato uno stop alla “necessaria” strategicità del fossile in Italia
avere imposto al dibattito politico italiano il tema della conversione ecologica
aver riattivato una coesa opposizione sociale in Italia.

Era dal 2011 (referendum Acqua, Nucleare e legittimo impedimento), che la politica e soprattutto la narcotizzata società italiana non veniva investita dal dibattito su un tema fondante per il futuro del Paese.
In appena un mese, quello concesso dal governo per informare i cittadini, e senza alcuna risorsa se non le nostre braccia, le nostre gambe e la nostra creatività, siamo riusciti ad ottenere l’attenzione ed il voto di un terzo degli italiani. Questo a testimonianza che la società reagisce quando stimolata e non narcotizzata dall’informazione o dalle forme autoreferenziali della politica.
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Le persone e il pianeta prima del profitto!

Invitiamo tutti a firmare la petizione  per fermare le trattative sulla liberalizzazione degli scambi commerciali e degli investimenti e promuovere una economia che serva allo sviluppo dei popoli e del pianeta.

Il negoziato TTIP, lanciato ufficialmente nel luglio 2013 e portato avanti dalla Commissione europea e dall’Amministrazione statunitense, disegna un quadro di pesante deregolamentazione dove obiettivo principale non saranno tanto le barriere tariffarie, già abbastanza basse, ma quelle non tariffarie, che riguardano gli standard di sicurezza e di qualità di aspetti sostanziali della vita di tutti i cittadini: l’alimentazione, l’istruzione e la cultura, i servizi sanitari, i servizi sociali, le tutele e la sicurezza sul lavoro.
Con l’alibi di un’omogeneizzazione delle normative e la falsa illusione di risollevare l’economia dell’Europa, si assisterà ad una progressiva corsa verso il basso in cui saranno i cittadini e l’ambiente a farne principalmente le spese in un processo che porterà alla progressiva mercificazione di servizi pubblici e di beni comuni.
Tra i principali obiettivi del negoziato, c’è la tutela dell’investitore e della proprietà privata, grazie alla costituzione di un organismo di risoluzione delle controversie, un vero e proprio arbitrato internazionale, a cui le aziende potranno appellarsi per rivalersi su Governi colpevoli, a loro dire, di aver ostacolato la loro corsa al profitto.Qualsiasi regolamentazione pubblica che tuteli i diritti sociali, economici ed ambientali, con la scusa della tutela della competizione e degli investimenti, rischierà di soccombere dinanzi alle esigenze delle aziende e dei mercati, tutelate da sentenze che saranno a tutti gli effetti inappellabili.

Firma la petizione on line Stop TTIPP al Link https://stop-ttip.org/firma/

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Incoerenza e assurdità: alcune buone ragioni per boicottare Expo 2015

Expo 2015 sembra essere un evento al quale non si può non partecipare: da mesi viene presentato come un’occasione unica per il rilancio dell’Italia e un’opportunità irripetibile sotto tutti i punti di vista.
A nostro parere, tuttavia, questa manifestazione presenta una serie di forti contraddizioni sulle quali forse sarebbe opportuno riflettere e che ci conducono a schierarci contro la retorica ufficiale chiedendo  ai nostri concittadini di non parteciparvi.
Non intendiamo dilungarci sui fenomeni criminali di corruzione e speculazione che hanno interessato Expo come tutte le altre grandi opere realizzate in Italia, così come ci limitiamo semplicemente a ricordare che il totale di denaro pubblico speso per le «Opere infrastrutturali essenziali Expo Milano 2015» ammonta a 12 miliardi di euro. Tutto ciò in concomitanza coi sistematici tagli operati dal governo Renzi e da quelli che lo hanno preceduto alla sanità pubblica  e alla scuola pubblica.
Ma ciò che ci preme sottolineare è la distanza abissale tra le idee di cui la manifestazione si fa promotrice e i reali interessi a cui risponde.
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Risposta ai consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle

Ci permettiamo di rubare ancora un po’ di spazio al giornale per poter rispondere alle precisazioni che i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle hanno avanzato la scorsa settimana alla nostra precedente lettera sul Consiglio Comunale che ha modificato il piano regolatore comunale  per poter realizzare gli argini a Sud della città.
Vorremmo innanzitutto far notare ai due consiglieri, i quali ci ricordano che avremmo dovuto presentare le nostre osservazioni nei tempi previsti, che le stesse osservazioni erano già state rese pubbliche, attraverso una lettera proprio a questo giornale, all’epoca della presentazione dell’opera, non dal nostro Movimento, in quanto non si era ancora costituito, ma da alcune persone che lo compongono;  se gli attuali consiglieri comunali non seguivano allora il dibattito pubblico non può essere certamente colpa nostra.
Per quanto riguarda la sostanza della nostra proposta è del tutto evidente che le opere proposte, dalla determinazione delle aree di pertinenza fluviale all’eliminazione delle opere di canalizzazione artificiale o all’eventuale ricollocazione delle aree residenziali e produttive, più che “non restare precluse da quanto deliberato”, come  osservano i due consiglieri comunali, sarebbero dovuto essere realizzate  per evitare la costruzione degli argini che si vuole costruire  facendo  fronte alle inondazioni di portata ordinaria come a quelle “di portata assolutamente straordinaria”.
Le nostre proposte esigevano dunque l’adozione di un’ottica assolutamente diversa nei riguardi del fiume e del territorio.
Né ci è sfuggito il fatto che i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle abbiano richiesto all’amministrazione comunale che siano previste “compensazioni, servizi e precauzioni, anche economiche, adeguate” per le popolazioni residenti nelle zone dove verranno realizzati gli argini e, visto il modo assolutamente non operativo con cui tale richiesta riparativa è stata presentata e, conseguentemente, è stata accolta dall’amministrazione stessa, richiediamo loro di attivarsi affinchè essa abbia seguito e siano presi i provvedimenti amministrativi che tale proposta comporta.
Prendiamo inoltre atto, e sinceramente ci congratuliamo con loro, della rinuncia ai compensi loro dovuti per lo svolgimento delle funzioni di consiglieri comunali, ma nello stesso momento chiediamo loro di impegnarsi a chiarire, magari attraverso un’interrogazione al Sindaco,  i motivi per cui, come abbiamo denunciato nel nostro precedente intervento, sul sito comunale la pagina “Retribuzioni per incarichi politici” attualmente risulta ancora in costruzione benché il sito del Comune sia attivo da anni.
Infine, apprezzando la loro volontà di confrontarsi con i cittadini, vogliamo ricordare che ci sarebbe stato impossibile contattare i consiglieri o il Movimento nei modi proposti, poiché abbiamo saputo del Consiglio comunale il giorno stesso in cui si è svolto attraverso i giornali e, inoltre, in quanto movimento che da anni agisce pubblicamente su queste tematiche  eravamo noi stessi consultabili preventivamente dai consiglieri comunali per un’adeguata preparazione ai temi in discussione nella seduta comunale.

Il gruppo locale del movimento “Stop al consumo di territorio – Movimento di opinione per la difesa del diritto al territorio non cementificato”

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